Relazioni Svizzera-UE: i Cantoni sono pronti per un grande passo avanti

Oliver - Team s+v
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24 March 2023 Tempo: 2 minuti
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KdK 24. März
La Conferenza dei Governi cantonali (CdC) ha pubblicato una sua valutazione sulla politica europea: i Cantoni sono in linea di principio disposti ad accettare regole sugli aiuti di Stato e un'adozione dinamica della legge. Inoltre, accettano un meccanismo di risoluzione delle controversie in cui la Corte di giustizia europea (CGUE) svolge un ruolo importante. Sono convinti che sia possibile trovare una soluzione con l'UE che tenga conto degli interessi della Svizzera.

Da circa un anno, la Svizzera e l'UE hanno avviato colloqui esplorativi che dovrebbero sfociare in negoziati sul futuro delle relazioni bilaterali. Berna non sembra avere fretta e anche il fronte nazionalconservatore e i sindacati stanno frenando. Nel frattempo, gli accordi bilaterali perdono costantemente valore e la Svizzera viene emarginata in molti programmi di cooperazione europea.

«Andare oltre i colloqui esplorativi»

Ora, però, si fa sentire una voce autorevole: la CdC. In una valutazione sulla politica europea, la Conferenza si esprime chiaramente per andare avanti. Chiede esplicitamente al Consiglio federale di «andare oltre l'attuale fase di colloqui esplorativi con l'Unione europea». Gli accordi esistenti con l'UE dovrebbero essere portati avanti e ne dovrebbero essere conclusi di nuovi, soprattutto nei settori dell'energia e della sanità. Inoltre, è di grande importanza la piena associazione a programmi di cooperazione come Orizzonte Europa (ricerca) ed Erasmus+ (formazione).

Per poter finalmente procedere, i Cantoni sono disposti a scendere a compromessi con l'UE su diversi punti controversi. Uno di questi punti, che riguarda direttamente i Cantoni, è il divieto di aiuti di Stato. Secondo la CdC, la soluzione potrebbe essere quella di applicare le regole dell'UE in materia solo nelle aree interessate dagli accordi bilaterali. 

Risoluzione delle controversie con il coinvolgimento della Corte di giustizia europea

Inoltre, i Cantoni ritengono «che sia inevitabile una dinamizzazione dell'adozione di sviluppi giuridici». Sono disposti ad accettare i negoziati con l'UE a condizione che in Svizzera siano garantite procedure di approvazione democratiche. Per la CdC è inoltre evidente la necessità di un meccanismo di risoluzione delle controversie definito contrattualmente. La CdC ammette che «la Corte di giustizia europea ha il compito di garantire un'interpretazione coerente del diritto dell'UE in questione».

Considerata l'importanza dei Cantoni nel sistema federale svizzero, è un segnale importante quello inviato al Consiglio federale. La palla, sulla questione europea, è ora nel campo del Governo.

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