svEUgliamoci, è ora!
Il recente scambio di lettere tra Bruxelles e Berna lascia supporre che negli ultimi dodici mesi nessun passo avanti sia stato compiuto. L’UE ripete da anni a quali condizioni la Svizzera può partecipare al suo mercato interno: accettando le regole del gioco di questo mercato e acconsentendo alla procedura di mediazione delle controversie. Finora il Consiglio federale ha detto di voler parlare solo di eccezioni, soluzioni speciali e forse di pagamenti regolari per aver diritto ad un trattamento straordinario.
Ma la domanda di fondo è: vogliamo meno o più integrazione in Unione Europea? Perché le relazioni con i nostri vicini non possono più andare avanti come fatto fino ad oggi.
In aperta+sovrana, l’alleanza composta da circa 80 organizzazioni provenienti dall’economia, dalla politica, dal mondo accademico, della cultura, e della società civile, siamo dell’opinione che la Svizzera non possa più andare avanti da sola in un mondo sempre più complesso. Dovrebbe invece sfruttare le numerose opportunità offertele da uno stretto partenariato con gli Stati europei: nella sfera politica ed economica, ma anche in quella scientifica e culturale.
È evidente che queste opportunità possono essere colte solo se si prende ora una decisione coraggiosa; un passo avanti che la Svizzera non ha osato compiere dalla conclusione degli Accordi bilaterali II, quasi 18 anni fa. È inevitabile che ciò richieda un dibattito controverso, una grande opera di convincimento che ciò non renderà felici tutti gli schieramenti politici. Ma la sfida diventerà sempre più grande se rimandiamo ancora. Per questo motivo la Svizzera, e soprattutto il Consiglio federale, devono svegliarsi e agire ora!